trend positivo

Moda uomo: trend positivo nel 2017

Il menswear italiano ha chiuso il 2017 con un trend positivo: + 3,4%, che di questi tempi non è poco. Il settore aggregato di riferimento comprende l’abbigliamento in tessuto, la maglieria esterna, la camiceria, le cravatte e l’abbigliamento in pelle.

A rivelare questa crescita sono i dati relativi all’andamento della moda maschile italiana nel 2017, elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda per SMI, resi noti in occasione di Pitti Uomo 94.
In occasione dell’edizione di gennaio si era prospettato un rialzo del 2,1%, percentuale ampiamente superata, segno che la moda maschile Made in Italy gode di buona salute.

Crescita grazie all’Export

L’export ha un ruolo fondamentale a supporto della crescita globale. Le sole esportazioni hanno registrato +5,2%, fatturando 6,1 miliardi di Euro (+303 milioni in un anno). Si può parlare di successo anche per quanto riguarda il contenimento dei cali di mercato, specie nell’import e negli acquisti di moda maschile da parte delle famiglie. A perdere maggiormente è il segmento delle cravatte.

Sia il fronte Ue che quello Extra Ue si sono dimostrati favorevoli, crescendo rispettivamente del +6,6% e del +4,1%. E’ il mercato Ue, quindi, il maggior sbocco del menswear italiano, con la Germania primo acquirente, seguita da Regno Unito e Francia.
Sul fronte extra Ue, la Svizzera ha messo a segno un +7,5%, mentre gli USA registrano una flessione per il secondo anno consecutivo, pari al -5,1%. In oriente, molto bene Cina (+18,3%) e Corea (+13,8%), mentre risultano in flessione Giappone (-5,1%) e Hong Kong (-0,5%). Più che positive anche le performance in Russia, cresciuta lo scorso anno del 19,6%.

2018, le prime rilevazioni

Il trend positivo si sta confermando anche nei primi mesi del 2018, con una crescita anche dell’import (+6,2%). Per l’export, il fatturato risulta sostenuto in particolare da maglieria (+7,7%) e confezione (+2,0%). Al contrario, le altre merceologie mostrano un decremento dell’export (-3,7% per l’abbigliamento in pelle, -4,4% per la camiceria, -10,6% per le cravatte).

I primi dati sembrano confermare l’andamento positivo del 2017, ma sarà possibile farsi un’idea più chiara dopo gli appuntamenti fieristici e le sfilate di giugno, banco di prova per capire le tendenze di mercato.

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